truffle cucciolo 200“Se volete davvero bene al vostro cane, allora dategli un lavoro utile da svolgere”!

Quante volte mi sono trovato a ripetere questo mantra con persone abituate alla vita cittadina. E come me, immagino tanti addestratori. Chi vive in campagna non ha bisogno di questo consiglio, sanno bene che i cani vivono con gli umani per gli innumerevoli lavori che possono svolgere e i loro cani hanno sempre un lavoro. Qui nell’Alta Valle del Tevere dove vivo, gli uomini hanno a cuore questo insegnamento. Hanno cani da caccia al cinghiale, cani da guardia, cani per cacciare i fagiani e i miei preferiti: cani da tartufo.
Un cane da tartufo trasforma la semplice passeggiata nel bosco una vera e propria caccia al tesoro. Possedere un cane da tartufo è una delle esperienze più ricche per un uomo perché lo incoraggia a stare fuori all’aria aperta e mantenersi in esercizio, a intrattenersi con il proprio cane e lo premia con una vera prelibatezza da usare in cucina.
Un cane da tartufo è spesso trattato meglio di qualsiasi altro cane per via del particolare tipo di addestramento: la ricerca del tartufo è un lavoro di squadra e il leader deve imparare ad avere piena fiducia nel proprio cane. Ci vuole un’enorme pazienza e gli uomini si ritrovano a scoprire la propria indole femminile e materna, per creare la relazione giusta con il proprio cucciolo e trasformarlo in un compagno di squadra.
È davvero gratificante quando un cane realizza qualcosa di importante, oltre ad assolvere ai soliti bisogni fisiologici a consumare cibo costoso e a rosicchiare palline da tennis o altri giocattoli a sua disposizione. L’abilità di trovare il tartufo trasforma il cane in un membro attivo della famiglia che contribuisce al benessere comune. Alla radice c’è la stessa motivazione profonda che ha spinto uomini e lupi ad allearsi per un comune beneficio. Ed è questo comune beneficio che nutre le relazioni tra umani e compagni canini.
Detto questo, voglio contraddire alcune idee comuni riguardo a cosa rende un cane un buon cane da tartufi.

  • Solo alcune razze sono adatte alla ricerca del tartufo.

Non è vero. La caccia al tartufo è un comportamento che si apprende, non è una caratteristica genetica, è per questo che va insegnata. Per insegnare al proprio cucciolo a sviluppare una certa abilità occorre un metodo che sia facile da comprendere per il cane.

  • Un cane non comincerà a lavorare prima di diventare adulto.

Assurdo! Un cucciolo ben addestrato è facile da guidare per un umano per via della sua natura giovane e ancora sottomessa. Più è giovane più è facile che sia prono a seguire la vostra leadership.

  • Si deve pretendere con fermezza da un cane da tartufi. Occorre affamarlo.

Assolutamente sbagliato! Il padrone del cane deve comportarsi con sensibilità, istinto materno, deve prendersi cura del cane per creare una mentalità di squadra con il proprio cane.

Questo vuol dire che occorre lasciare che il cane si comporti da cane. E non essere duri e insistenti ogni volta che il cane devia dal comportamento voluto.
Addestrare un cane è un compito arduo, mentre rovinare un cane è molto facile. Spesso i cani non sembrano essere bravi nella ricerca dei tartufi perché gli abbiamo imposto un compito con troppa frustrazione e rabbia. Cani e padroni possono avere una vita serena insieme, grazie alla gratificazione di un lavoro stimolante per il cane. Un lavoro è una ragione di vita. Gli addestratori lo ripetono spesso. E la ricerca del tartufo ne è una conferma.